Tipo che… wow!
Tipo che… per fortuna ho già sul kindle gli altri tre volumi della quadrilogia perchè non riesco a smettere di leggere.
Anche mentre cammino per strada.
Pazienza se vado contro un palo.
Elena Ferrante mi sta portando per i vicoli di Napoli, dove la legge della strada è l’unica che conta davvero.
Dove Elena – Lenù – , una ragazza non molto bella, ma intelligente, mitizza la sua amichetta Raffaella – Lila – senza rendersi conto delle sue capacità e del fatto che è più Lila ad aver bisogno di lei che il contrario.
***
Sono ormai in tunnel e ne sono felice!
Questo l’ho finito prima di un concerto. E’ già tanto non l’ho scambiato con violino al momento di salire sul palco.
Lenù e Lila sono cresciute, Lila però lo ha fatto troppo in fretta e si accorge tardi di essersi infilata in una rete.
Lenù soffre, sempre pensando che le manchi qualcosa per essere una donna vera.
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Ormai è un lavoro a tempo pieno e…. sì, sono di nuovo in treno.
Le reti prima o poi si rompono e così fanno Lenù e Lila, separandosi e ritrovansi. Sempre così diverse, ma così attaccate.
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Sono arrivata alla fine di questo bellissimo viaggio durato quattro libri.
Libri che raccontano la vita, con le sue gioie e le sue tragedie.
Il finale mi ha lasciata un po’ di stucco, ma Elena Ferrante insegna che : “a differenza che nei racconti, la vita vera, quando è passata, si sporge non sulla chiarezza, ma sull’oscurità”.
Leggeteli. davvero.
p.s. il tramonto era davvero così e forse ora posso davvero scendere dal treno per un po’!