Tenete a portata di mano i fazzoletti!
L’ho letto perché sì e perché spesso leggevo “Il buongiorno” di Gramellini su “La Stampa” e, a circa 30 pagine dalla fine, il mio inguaribile sesto senso ha lentamente iniziato a sospettare che la storia fosse autobiografica.
Gramellini ci regala il suo romanzo di formazione, scritto ed interpretato in prima persona con la tipica ironia, lo humor sottile e la schiettezza del giornalista. Lo garantisco, fra una lacrima e l’altra si ride.
Una terribile tragedia durante l’infanzia lo segna profondamente ed il segreto correlato ad essa, che gli viene nascosto, ne compromette l’elaborazione ed il superamento. Si parla di una perdita, di un vuoto incolmabile e dei mille modi in cui un’anima lacerata cerchi di ricomporre i propri brandelli.
Mi leggete spesso lamentarmi dell’insoddisfazione che mi lasciano i libri brevi. Rettifico. Dico piuttosto che sia molto più difficile condensare un ottimo libro in poche pagine, ma quello, amici scrittori, è affar vostro. ⠀⠀
Un consiglio spassionato: quando starete per finirlo, assicuratevi di avere vostra mamma a portata di abbraccio o telefonata. ⠀
Non dite poi che non vi avessi avvisati. 🎈 ⠀
p.s. non è bello il geranio che a due settimane in casa mia è ancora vivo? ⠀