“Le nostre anime di notte” di Kent Haruf

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“Voglio soltanto vivere tranquillo, badare alle cose di ogni giorno. E di notte venire a letto con te.”

***

L’anziana – ma neanche troppo – Addie sorprende il suo vicino Louis proponendogli di trascorrere le notti a casa sua.
Ne nasce un’amicizia dolcissima, sincera e disinteressata grazie alla quale due anime sole traggono conforto da lunghe confidenze notturne e mani intrecciate sotto le lenzuola.
La nuova routine viene interrotta dall’arrivo del nipotino di sei anni di Addie, Jamie.
I due anziani però, non hanno alcuna difficoltà ad integrarlo, forti nel loro rispetto per i sentimenti e le libertà di ogni individuo.
A fare una meschina figura è invece la cittadina di Holt, raccontata attraverso le malignità ed i pettegolezzi che giudicano la scelta di Addie e Louis di non invecchiare soli.

***

“Le Nostre anime di notte” è l’ultimo romanzo di Kent Haruf, pubblicato postumo, una delle novità editoriali di quest’anno.
A presentarlo è la moglie, Cathy Haruf, a cui il libro è dedicato.

Tutta la produzione di Haruf si svolge nella cittadina inventata di Holt, nel Colorado dove lui stesso è cresciuto.
La prosa è semplicissima.
L’assenza di giudizi e le cronache delle azioni dei personaggi, a volte senza lo specifico di cosa stiano provando, trasmettono la quiete delle immense pianure, dove i massimi rilievi sono alberi e frangivento e dove la calura confonde terra e cielo tingendo tutto di giallo.

L’immagine dei due amanti che parlano nel buio tenendosi per mano, ci racconta Cathy Haruf, è autobiografica e dalla sua testimonianza scopriamo anche che Haruf fosse solito scrivere con un cappello calato sugli occhi, per poter vedere chiaramente ciò che immaginava mentre batteva su di una vecchia macchina da scrivere.
Infine, al contrario delle opere precedenti, “Le nostre anime di notte” è fluito velocemente. Kent era cosciente di stare per morire e ha scritto pervaso da un senso d’urgenza.

Come tante volte mi accade – e non ne vado particolarmente fiera – ciò che ha attirato il mio sguardo su questo libro è stata la meravigliosa copertina. La prospettiva con cui è raffigurato il cielo notturno e il punto di blu, intimo, discreto e per questo denso di significato mi hanno conquistata.
Conoscevo Haruf per la trilogia della Pianura – che è nella mia wishlist -, ma ho preferito approcciarmici con un libro fine a se stesso e sono molto felice di essermi lasciata conquistare.

Il merito di aver tradotto ed edito questo prezioso scritto è della piccola ed indipendente casa editrice NNE di Milano.
Vi consiglio di andare sul loro sito perché potrete trovarvi l’originalissimo songbook , dove, in occasione dell’uscita de “Le nostre anime di notte” è stato chiesto ai lettori di segnalare le musiche che la trilogia della Pianura aveva loro evocato.

Ovviamente ho provato anche io e la colonna sonora che immagino per “Le nostre anime di notte” è la canzone di Simon & Garfunkel The Sound of Silence.

Come ultima curiosità vi dico che Robert Retford ne ha girato il film impersonando Louis e affidando a Jane Fonda il ruolo di Addie.
Scusate se è poco!
Il film uscirà in Italia probabilmente a settembre, starà in cartellone solo una settimana e sarà poi visibile su Netflix.

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