La trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Margaret Mazzantini è del marito Sergio Castellitto e se lo specifico non è per gossip, ma perchè si percepisce chiaramente una forte sinergia nel passaggio dal romanzo alla sceneggiatura. Le scene, la fotografia e sopratutto i dialoghi sono perfettamente calzanti. Ovviamente alcune scene sono state tagliate, ma la sceneggiatura è perfetta ed i tagli non infastidiscono. Ho patito solo un po’ nel constatare che lo splendido personaggio del padre di Gemma sia stato troppo sacrificato, specialmente nella seconda parte del film.
Alcune scene sono purtroppo giustamente crude e vederle con gli occhi reali invece che con quelli della mente è per me più traumatico, ma Castellitto non è mai scaduto nel trash o nello splatter. La guerra purtroppo si rende orripilante in perfetta autonomia.
La colonna sonora, come vi dicevo scritta dal fratello di Penélope Cruz, Eduardo, è molto calzante e variegata tra intermezzi strumentali e vocali. Anche la scelta degli attori mi è piaciuta molto, in particolar modo per i personaggi di Gemma – Penélope Cruz – e Diego – Emile Hirsch. Molto bravo anche Pietro Castellitto che interpreta il figlio di Gemma con quest’aria un po’ spaesata ed arrabbiata da adolescente. Non mi ha convinta la scelta del personaggio di Aska – Saadet Aksoy – perchè me l’ero immaginata rossa naturale e più semplice e dolce nei tratti, nonostante la passione per i Nirvana.
Insomma è un bel sì pieno quello che mi sento di esprimere in una delle pochissime volte in cui una storia non ha perso in bellezza passando dalla carta stampata alla cellulosa.
[…] Per farmi male tutto in una volta, ho anche guardato il film che Sergio Castellitto ne ha tratto e ve ne parlo presto nella rubrica “Film Tratti da Libri”. […]
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