Oggi non ci siamo. Sono rimasta molto delusa da questo romanzo. Lo avevo comprato a scatola chiusa nella promozione due libri a 9.90€ della Feltrinelli perchè a gennaio ero stata completamente rapita da La chimica della bellezza dello stesso scrittore… ma non è assolutamente stato all’altezza delle mie aspettative.
Davvero, La chimica delle bellezza è un romanzo ironico, divertente, istruttivo e anche commovente. Questo non è… nulla. Si riconoscono lo stile, la penna… e basta. Non si capisce quale sia il messaggio e nemmeno il fulcro centrale della trama. Sembra di essere sempre all’interno di un lunghissimo prologo e, senza che nulla sia davvero successo, ci si ritrova alla fine. L’idea di partenza poteva essere carina, due coppie di anziani benestanti che, per distrarre l’amico appena diventato vedovo, decidono di partire per una vacanza a Nizza. Ognuno ha i suoi acciacchi e le sue manie. Questo dà l’occasione al protagonista, direttore letterario di una casa editrice in pensione, di inserire numerosi flashback della sua vita e, in particolare, della sua amicizia con un famoso scrittore da lui portato alla ribalta. Prova ad essere ironico, ma in modo inefficace – non prendetemi per bigotta o schizzinosa, ma la scene volgari senza motivo mi danno fastidio – . I flussi di pensiero del protagonista sono elenchi infiniti di scrittori – e ammetto in gran parte di non conoscerli – che spezzano la narrazione senza servire a granchè.
La conclusione – no spoiler – è un finale aperto – io li odio, ma non è questo il punto -. Giuro che in questo caso ho dovuto rileggere le ultime pagine perchè, ammettendo che non vedessi l’ora di finirlo, ho pensato di essermi persa qualche passaggio fondamentale. Eppure no, non vengono semplicemente spiegati dei particolari della trama – a parer mio – fondamentali. Troppo facile così mi vien da pensare.
Insomma, letto in fretta, digerita la delusione e già scambiato su Acciobooks.
fine