“Va’ dove ti porta il cuore” di Susanna Tamaro


C’è l’ho in libreria da questa primavera, quando mamma mi ha regalato la sua copia “in più”, ma solo ad agosto ho sentito il bisogno di leggerlo e, mentre non riuscivo a staccare gli occhi dalle pagine, ho capito di essere di fronte ad un libricino prezioso, pieno di dolcezza, filosofia e amore.

Sotto forma di diario, una nonna – quella che tutti vorremmo, un concentrato di saggezza ed amore incondizionato – scrive alla nipote che ha cresciuto. Il loro rapporto, inizialmente così intimo, si è spaccato con l’adolescenza e i dubbi della ragazza sulla sua identità. La nonna, colpevole come tutti di umane imperfezioni, non trova altro mezzo che la scrittura per raccontare la sua vita, della sua difficile infanzia,

Per essere amata dovevo evitare lo scontro, fingere di essere quella che non ero.

la sua crescita

Fare errori è naturale, andarsene senza averli compresi vanifica il senso di una vita.

ed infine il suo raggiungimento della maturità e della serenità.

[…] Era una luce piccola, debole, una fiammella appena […] non c’era euforia, esaltazione, non mi sentivo più saggia […] quel che cresceva dentro di me era soltanto una serena consapevoleza di esistere.

Sentivo parlare di questo libro da sempre e da sempre l’ho evitato declassandolo a romanzetto rosa. Ho commesso lo stesso errore che la nonna rimprovera alla nipote: attribuire alla parola cuore un significato melenso e patetico.
Non mentirò, ho pianto. Più volte e per più motivi.
Anche finirlo è stato motivo di dolore perchè in qualche modo ha voluto dire porre fine alla vita della narratrice.
A proposito del finale… – no spoiler traquilli – può essere interpretato in due modi: frettoloso&incompleto o geniale. Personalmente non ho ancora deciso quale scegliere e forse è meglio così.

Credo che questo libro possa piacere veramente a chiunque, giovane o anziano, maschio o femmina, perchè parla a tutti noi. Ci sono sentimenti, situazioni ed età molto diverse. Personalmente ho provato la sensazione di una carezza sulla guancia per tutta la lettura. La penna è bellissima, i temi affrontati sono tutt’altro che leggeri, eppure scivolano via, parola dopo parola, pagina dopo pagina, senza mai pesare o intampare la storia.

Mi sono presa la briga di annotare solo qualcuna delle frasi di questo libro, ma penso che andrebbe sottolineato quasi interamente e riletto di quando in quando, come una fiaba della buonanotte.
Credo che questo succeda quando ciò che muove un libro sia l’amore disinteressato.

Come colonna sonora ho pensato a questa Suite di Craig Armstrong presa dalla colonna sonora del bellissimo film Love Actually – se non l’avete visto rimediate assolutamente e possibilmente sotto natale – . I motivi per cui l’ho scelta sono tre. Primo, perchè il libro in parte è ambientato a dicembre. Secondo, perchè l’atmosfera della trama e della scrittura mi hanno fatto pensare ad un caminetto acceso e ad una nonna su una sedia a dondolo. Terzo, perchè cercavo una musica che racchiudesse la gioia, la tristezza, l’amore, la morte, la calma della senilità e la gioia di crescere.  Come in Va’ dove ti porta il cuore.

[…]i morti pesano non tanto per l’assenza, quanto per ciò che non è stato detto.

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