Questo mese il Book Bloggers Blabbering si dedica alla alla casa editrice Effequ. A gennaio avevo già collaborato con loro parlandovi del saggio sul fantasy Di tutti i mondi possibili , oggi invece vi porto nella collana di narrativa dodicidiciannove.
Il romanzo “Viola! Viola! Duce! Duce!” inizia nel 1931 quando il fascismo è ormai una minaccia concreta e la Fiorentina approda in serie A. Protagonisti sono Graziano di dieci anni e i suoi tre amici, Barnaba, Gigli e Montini. Tutti vivono nella provincia di Firenze e si salutano al motto “Viola! Viola! Duce! Duce!”.
A chi mi conosca e si stia chiedendo perchè diamine abbia scelto un libro che tratti di calcio, dico che è anche un romanzo di formazione, dove l’età adulta arriva a braccetto con la messa in discussione delle fedi politiche genitoriali e della convivenza con dittatura e guerra. Voilà il motivo della mia scelta, specialmente alla luce degli ultimi anni, in cui stiamo assistendo ad un terrificante ritorno di questa malata ideologia e proprio fra i giovani. Cosa li attira mi chiedo? Quale soluzione vedono? Perchè pensano che una dittatura possa essere la risposta ai problemi della società? Perchè non vedono il pericolo nella violenza?
E’ la mia curiosità sul loro punto di vista a farmi notare l’unico difetto in questa storia tanto ben strutturata. Avrei desiderato trovare una quotidianità più avvelenata dal fascismo, mentre esso rimane ai margini limitandosi a saluti standardizzati e nubi avverse all’orizzonte.
[Barnaba] era diventato un fascista a tutti gli effetti. Graziano iniziò ad ammirarlo per questo, ma si teneva comunque a distanza; in generale temeva la violenza, e non sarebbe mai stato capace di immaginarla come mezzo per affermare i propri ideali.
Per tutto il romanzo, che scorre verso l’inevitabile disastro come la teoria del piano inclinato, ho aspettato che i dubbi iniziassero a fare breccia nelle menti di questi bambini nati e cresciuti nella fede nera e che alla fine riducono il loro motto ad un semplice “Viola! Viola!”.
I loro desideri fanciulleschi, mi hanno ispirato molta tenerezza – anche perchè Graziano mi ricorda un mio nipotino – .
Perchè un’idea sbagliata aveva avuto la meglio su un’idea giusta? La guerra era qualcosa di sbagliato, qualcosa che porta solo morte e dolore. Perchè Barbaba non l’aveva voluto capire?
Ovviamente non ho capito un accidente di tutti i riferimenti calcistici, non conoscevo i nomi palesemente famosi dei calciatori e ho letto un po’ frettolosamente i resoconti delle partite. Anche il mio occhio ignorante però nota come tutto è estremamente preciso e fruibile a chi abbia la fede calcistica che a me manca in toto.
Nonostante la lontananza dal mondo dello sport, ho percepito sempre la confortante sensazione di essere a casa, nel mio bel paese e di leggere nel tempo in cui i miei nonni erano già nati e per i genitori mancava poco. Un po’ alla capitan ovvio, mi ripropongo di scegliere più frequentemente libri nostrani ambientati tra gli anni Trenta e Sessanta!
Infine parliamo dello stile che è gradevole, coinvolgente, semplice e fruibile. Da pochissimo, la Effequ ha inaugurato una nuova collana di narrativa. Le Rondini. Lo dico adesso perchè questo libro potrebbe rispecchiarsi nello stile leggero ed inquieto che ne sarà il tratto distintivo – da cui la scelta del nome–.
Per chi poi come me coltivasse una specie di feticcio per i libri voglio darne una breve descrizione che dalla foto non traspare.
Il formato è deliziosamente piccino, sta comodamente in una mano ed è veramente tascabile. Il carattere e la stampa sono particolari, non tutte le parti delle singole lettere sono bel visibili, mentre altre sembrano quasi in rilievo. Il tutto dà un effetto grazioso e perfettamente leggibile.
Come tutte le copertine della collana dodicidiciannove, è molto stilizzata ed essenziale con il bianco come colore predominante.
Per scoprire qualcosa di più su questa casa editrice vi rimando all’intervista del BBB fatta da Carla di Una banda di cefali!
Inizialmente avevo pensato di mettere come colonna sonora una delle tante canzoni fasciste tristemente note, tappandomi il naso in favore della resa dell’ambientazione della trama. Poi no, mi spiace. Non accrescerò le visualizzazioni youtube di video che sarebbe meglio finissero nel dimenticatorio.
Quindi viva la sana fede calcistica ed ecco l’inno della Fiorentina.
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