Non vale saperlo se lo tieni nascosto, se non lo gridi agli altri.
Complice una provvidenziale influenza, ho letto questo romanzo in meno di un giorno.
E’ stato un piacevolissimo compagno perchè molto scorrevole e dalla trama avvincente.
La storia è ispirata ad un fatto di cronaca vera accaduto in Toscana nel secolo scorso, ma con i miei poveri mezzi non sono riuscita a rintracciarlo. Il tema della violenza domestica è tuttavia tristemente attuale.
[…]se un amore non si può raccontare allora non è amore, è solo una storia trucida che ti rende sporca ai tuoi stessi occhi.
Lilian cresce privata del genuino affetto genitoriale. L’amore che conosce è quello malato del violentatore, ma essendo l’unica attenzione che riceve non riesce a classificarlo come totalmente sbagliato.
Lilian viveva in questo limbo confusionale che la sua adolescenza non riusciva a governare. Attratta e respinta allo stesso tempo da questa violenza perpetrata nell’ambiente domenstico […] non sapeva se questo fosse normale o no, non avendo termini di paragone.
Ormai parrucchiera di successo a Firenze, Lilian torna nella campagna umbra per il funerale della madre e lì scopre che l’uomo che ha abusato di lei da piccola non è il suo vero padre. Questa incredibile scoperta rimette in gioco tutta la sua vita, ciò che è diventata e soprattutto ciò che non è riuscita a conquistare a causa del suo passato traumatico.
Inizia così una sua personale elaborazione ed evoluzione della violenza ad un’età in cui ormai credeva che l’unica soluzione fosse far finta di non averla mai subita.
Decise che lei sarebbe rimasta sempre bella, avrebbe evitato ogni esperienza che potesse trasformare, come per un malvagio incantesimo, quella ragazza che vedeva riflessa in una donna spenta come sua madre.
Tuttavia c’è un’altra violenza che occupa meno spazio, ma non è meno terribile. La vittima è della madre, Agnese. Non temete, come sempre non faccio spoiler. Fate però caso a quanto la società e le sue regole, soprattutto riguardo le donne, impongano delle scelte che, magari salvando le apparenze, condannano all’infelicità nella vita privata.
C’è ancora molto lavoro da fare su questo aspetto.
Ognuno ha le sue colpe, è una colpa anche quella di non aver reagito, di aver nascosto il problema sotto strati e strati di elusivi sentimenti, di scuse banali, quella di mostrarti felice quando sei disperata, tutto per timore di soffrire e far soffrire chi ti sta vicino.
L’unico aspetto che non mi convince dell’intero romanzo è la caratterizzazione dei personaggi che mi sembra troppo semplicistica. Si capisce fin troppo chiaramente l’intento di renderli dei topos letterari e questo rende la trama un po’ prevedibile.
Il solo personaggio che sfugge alla classificazione è Lilian che evolve in un modo del tutto particolare fino a rendere imprevedibile l’ultima parte del romanzo.
Ho inserito questo libro nella categoria Femminismo perchè la considero, in un senso più grande, come il luogo dove raggruppare tutti i libri che possono essere importanti per le femmine, di qualsiasi età.
Ogni donna si affeziona alla propria sofferenza perchè non vuole accettare l’idea di aver sofferto invano e in questi casi la gelosia nutre l’amore fino a distruggerlo.
Questo libro ha il suo peso perchè se una bambina come Lilian lo avesse avuto per le mani da piccola, forse si sarebbe salvata dai tanti sensi di colpa e confusioni che l’abuso reca.
Questo è il primo merito che riconosco alla letteratura. Venirci in soccorso in momenti di confuzione tramite le esperienze di chi ha già vissuto situazioni simili. Poco importa se vere o fittizie, se trasportate in un universo fantastico o nel passato. La mente umana, nel bene e nel male, funziona allo stesso modo e leggendo può arricchirsi di una quantità pressochè infinita di esperienze che difficilmente avrebbe il tempo di vivere in prima persona.
Non serve dire – come sei bella, come mi piaci – in certi momenti. Essere gentile significa pensare a te, avere delle premure per te, ricordarsi che cosa ti piace, ridere insieme a te, condividere…
Marcella Spinozzi Tarducci è un’artista eclettica. Oltre che laureata in lingue e letterature straniere è una pianista diplomata e pittrice/illustratrice autodidatta. Lo scrivo perchè dopo averlo scoperto avrei voluto che anche la copertina del libro fosse opera sua – invece è un dipinto di L.A. Smith -.
Sono grata alla Bonfirraro Editore che mi ha proposto la lettura di questo romanzo!
Come sempre vi ricordo che sono affiliata ad Amazon e, nel caso voleste acquistare il libro, potete seguire questo link. Voi non avrete alcuna maggiorazione, mentre io riceverò una piccola commissione. Potete eventualmente anche offrirmi un simbolico caffè attraverso ko-fi. Inutile dire che ogni provente da questi due siti verrà utilizzato per acquisti inerenti al blog.