“Paranoia” di Shirley Jackson

Paranoia Shirley Jackson Adelphi Editore

Nei libri le persone sono sensate e ragionevoli, ma fuori dai libri è impossibile prevedere cosa faranno.

Premessa doverosa: Paranoia è stato il mio primo incontro con Shirley Jackson e io avrei tanto voluto iniziare da un romanzo – nell’ordine di interesse L’incubo di Hill House anche per via della serie tv ora su Netflix– , Lizzie – perchè le tre personalità di una mia omonima mi intrigano parecchio -, Abbiamo sempre vissuto in un castello – perchè sì -, e La lotteria -, ma, giuro, erano e forse sono ancora tutti in ristampa! Quindi mi è toccato iniziare dalla fine.
Chiusa la premessa doverosa.

Veniamo a noi. Paranoia è una pubblicazione piuttosto singolare perchè, come raccontano i figli nella postfazione, è una scelta di scritti tra l’enorme quantitativo di materiale che, più di venti anni dopo la scomparsa della scrittrice, è stato recapitato loro in forma anonima. Ora, mi stupisco molto che nessuno si sorprenda per un evento che come minimo potrebbe essere l’inizio di un romanzo jacksoniano, ma di fatto questo prezioso ritrovamento non viene commentato e si passa oltre, ovvero alla ricerca che conduce i figli a riscoprire brani sconosciuti ed inediti che decidono di pubblicare almeno in parte.
Diciamo quindi che il libro comprende racconti, scritti autobiografici, riflessioni, saggi e altro ancora difficilmente classificabile.

Il clown è un uomo. La sua emozione deve essere impersonale, e l’impersonalità non è una caratteristica femminile.
dal saggio “Clown”

Il primo racconto è proprio quello che dà il nome all’intero libro ed è, secondo me, il più bello in assoluto. Gli altri non mi hanno particolarmente impressionata per la trama, ma ho gongolato di piacere nell’analisi della personalita, della psiche e delle manie che subisce ogni personaggio. Con quattro tratti quasi impressionisti tu lettore sai già tutto in modo inequivocabile. Che arte!

Ovviamente ora che l’ho scoperta diciamo così in pillole ho ancora più voglia di conoscere ogni sua creazione perchè mi sono fatta l’idea che Shirley Jackson sia l’amica geniale, ironica e folle che tutti vorremmo -o che vorremmo essere -. Adoro il suo stile perchè nel ridere mi domando se sia completamente pazza o abbia conservato il modo dei bambini di vedere la vita – direi la seconda -.
Nulla è banale ed il meglio, per me, è sicuramente quando dona vita agli oggetti.

Non voglio dire che sono succube delle mie forchette, non più di quanto sia sinceramente spaventata dalle minacce del tritacarne o delle vessazioni della caffettiera.

Io per una frase così rido a crepapelle anche dopo giorni. Sappiatelo. Non resisto all’ironia che mischia toni serissimi a fatti innesistenti. Questa passo è tratto dal racconto E ricomincio a lavare i piatti.

Quindi, nonostante il dispiacere di non aver ancora letto un suo romanzo, grazie a Paranoia conosco il lato più umano ed introspettivo di una scrittrice per cui già sto meditando di trovare adesivi da appiccicare sulla custodia del violino in vero stile fangirl!
E’ dolcissimo il brano Una proiezione privata in cui racconta l’uscita del film tratto da Lizzie e come lo accolsero i suoi figli. In poche pagine ci racconta cosa provi uno scrittore nel vedere le proprie parole lette da altri o addirittura diventare un film.

All’inizio di ogni sezione ci sono degli schizzi sempre ad opera della Jackson che per lo più ritraggono momenti familiari.
La postfazione dei figli si riferisce alla raccolta di racconti Let me tell you che pubblicarono nel 2015 e calza a pennello.

Paranoia è uscito per Adelphi Edizioni questo ottobre e la casa editrice ha già fatto sapere che, senza neanche dover aspettare troppo, arriveranno altre pubblicazioni simili! #ohgaudio

Più che una colonna sonora al libro, mi è venuta in mente una musica da assegnare all’idea di Shirley Jackson che mi sono fatta e che ovviamente non pretendo sia corretta. Ascoltate quest’aria dal Candido di Bernstein – Glitter and be gay – interpretata da Natalie Dessay e ditemi se siete d’accordo – arrivate fino alla fine, è importante!-.
Che abbia scelto Natalie Dessay, vedrete, non è un caso.

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