L’ultima ospite del BBB in questo 2018 è Terrarossa Edizioni, giovane casa editrice barese di cui vi racconto la novità di novembre – per l’intervista al direttore Giovanni Turi seguite il link al blog di Carla Una Banda di Cefali – !
Quante bugie hai detto questa sera, è il secondo romanzo di Alessio Di Girolamo – del primo si sono perse le tracce e ci tiene a farlo sapere -.
La protagonista è Anna vittima, nelle primissime pagine, di un carnefice senza volto.
Di appena sedici anni, utilizza i pochi attimi di lucidità ripercorrendo la sua infanzia ed il suo morboso sviluppo sessuale per farsi coraggio, ma anche per capire chi la stia torturando.
Scrivo con l’animo triste perchè per tutto il libro ho avuto solo voglia di abbracciarla, darle affetto ed impedirle di farsi del male come tenta invano di fare l’amorevole nonna.
Di Girolamo lascia sparuti indizi- neanche troppo facili da individuare – per svelare un segreto oscuro nel passato di Anna, ma, poichè essa è l’io narrante, la sua percezione distorta della realtà rende tutto confuso in un turbinio di fatti reali e voci immaginarie.
E’ una prospettiva che trovo molto interessante anche se saltuariamente troppo criptica e sono ammirata per come lo scrittore si immedesimi nella psiche femminile. E’ sicuramente molto difficile rendere fedelmente la confusione che regna nella mente di Anna conservando una logicità nella trama.
Vi ricopio le indicazioni riportate nella seconda di copertina dove viene spiegato a quali lettori sia rivolto il romanzo:
chi pensa che la letteratura non debba ammettere censure, né pudori; chi ama le opere di Nabokov e Palahniuk; chi accoglie la sfida di un romanzo che si presta a molteplici (ri-)letture; chi non ha della propria giovinezza un ricordo idealizzato.
Questo perchè durante la lettura più e più volte ho pensato a 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire di Melissa P.
Anna non mi ricorda Lolita, bensì Melissa. Cerca di colmare il vuoto che sente nell’unico modo, per quanto vano e deleterio, che la vita le ha mostrato. Chiede attenzioni, seduce e colleziona trofei che in realtà non la interessano e che la portano sempre più lontana dal suo amor proprio. Vuole primeggiare, riesce ad empatizzare praticamente solo con la nonna e nel suo naturale egoismo adolescenziale non vede altro che se stessa.
Ecco il motivo della foto con l’ippopotama rosa – di nome Rosina -. E’ uno dei miei peluches storici ed oltre al perfetto abbinamento con la copertina, vuole rappresentare l’innocenza rubata ad Anna.
Quante bugie hai detto questa sera fa parte della collana Sperimentali che raccoglie libri che non si preoccupano di compiacere il lettore medio ma preferiscono sfidarlo.
Mi piace come intento, è ambizioso oltre che un po’ sfacciato, ma in un punto devo dissentire: all’interno del libro ci sono molte frasi in cui manca il congiuntivo e non sono riuscita a giustificarlo dal punto di vista stilistico o interpretativo.
esempi a pag. 36/37: […] volevano che le imparavamo bene […]
[…] sembrava che volevano tutti piangere e abbracciarsi […]
E’ davvero inspiegabile soprattutto in un contesto dove la prosa è godibilissima oltre che ben articolata.
A parte ciò, il libro è forte, risveglia empatia e riflessioni importanti su quelle ragazze che troppo facilmente vengono liquidate come puttane .
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