“Non sono sessista, ma… Il sessismo nel linguaggio contemporaneo” di Lorenzo Gasparrini

Non sono sessista ma... il sessismo nel linguaggio contemporaneo di Lorenzo Gasparrini Tlon Edizioni

I sessismi espressi dal linguaggio si nutrono di stereotipi e convinzioni sociali che raccontano sempre qualcosa di almeno due generi.

Che libro signore&signori. Siamo di fronte ad un balsamo di buon senso, rispetto, valori e linguistica. Vi dico subito che cercherò di limitare sia il mio entusiasmo che i miei interventi perchè sono molto d’accordo con l’autore sul fatto che

La competenza in questioni di genere si acquista come tutte le altre competenze, con lo studio, l’impegno e lavoro sul campo e anche molto lavoro su di sè.

Mi considero all’inizio di un percorso lunghissimo di cui – per fortuna – non vedrò mai la fine e lo specifico perchè questo saggio spiega con dovizia di particolari l’importanza della lingua e del suo corretto utilizzo per non essere, consapevoli o meno, diffusori di concetti errati.
Riguardo la responsabilità sulle parole utilizzate infatti Gasparrini dice:

Quella responsabilità rimane indipendentemente dalla consapevolezza, ed è ancora meno giustificabile quando dovrebbe essere assunta da persone che parlano in pubblico, che hanno un seguito di migliaia di lettori che scrivono abitualmente su molti media, che si presentano a un pubblico radiofonico o televisivo.

Ho però cominciato troppo in medias res.
Rifacciamo.
Non sono sessista, ma… è edito dal progetto Tlon, un luogo magico di cultura ed immaginazione. Scuola di filosofia, casa editrice e libreria teatro è l’ospite del Book Bloggers Blabbering di giugno.

“Invece di capire che le questioni di genere servono appunto a riconoscere le diversità in quanto tali, si vuole capire tutto il contrario e cioè che non meglio precisare forze del male vogliono uniformare tutte le differenze.

Ho scelto questo saggio sul femminismo/sessismo/discriminazione in generale perchè credo non se ne parli mai abbastanza [ e comunque troppo raramente in modo corretto].
Lorenzo Gasparrini è un dottore di ricerca in Estetica e attivista antisessista. Fidatevi, quale che sia il vostro genere dovete essergli grati per questo libro perchè fa scattare un click nel cervello. Siamo cresciuti e siamo tuttora imbevuti di cultura sessista, Gasparrini aiuta ad aprire gli occhi, esempi alla mano, su tutto ciò che non dobbiamo più accettare.

[…] manifestare e ricordare le origini sessiste di tante espressioni non vuole affatto sancire un desiderio di censura o di atività poliziesca nei confronti delle lingue, ma ricordare la responsabilità di chi sceglie un’espressione invece di un’altra senza chiedersi perchè quella parola o quella frase siano lì e come abbiano acquistato nel tempo la forza per essere lì, a dispozione dei parlanti.

Esempio: la lingua impone che chi subisce uno stupro si chiami vittima, il sessismo chiede alla vittima se abbia in qualche modo creato le condizioni per lo stupro.
Allego uno dei tanti articoli che si possono trovare sulla mostra itinerante What were you wearing? . L’obiettivo, perfettamente centrato, è mostrare quanto sia sessista e terribile la domanda Cosa stavi indossanto? che ogni vittima di stupro si sente rivolgere dalle forze dell’ordine.

La causa diretta di un femminicidio è il femminicida. Questi può avere una serie di moventi diversi, ma tutti riconducibili a una precia volontà di negare una libertà possibile alla donna. Il resto sono sciocchezze.

Perchè è associata la vita sessuale femminile ai peggiori insulti? Perchè la prima offesa che si rivolge ad una donna è puttana? E perchè un uomo diventa un figlio di… ?
Perchè per descrivere una donna avvenente si dice sia figa, riducendola al suo organo genitale?
Le lingue sono tesori inestimabili. La lingua italiana in particolare è una delle più ricche e in quanto tale può essere tanto una risorsa quanto un giogo da cui è impossibile liberarsi.
Ecco perchè questo libro è un invito alla consapevolezza. Essere individui più coscienti ci renderà migliori e se saremo sempre di più innescheremo un’evoluzione nella nostra società che coinvolgerà tutti, non solo i maschi etero.

Gasparrini parla di diversità spiegando come non sia un mostro terribile da temere. Il dualismo di cui è impregnata la nostra società imponte una gabbia di due possibilità di scelta che semplicemente non sono sufficienti.

Le logiche eterosessiste sono tutte duali, quindi sarebbe il caso di eliminare la continua contrapposizione binaria escludente per una più naturale famma di possibilità nella quale muoversi.
[…]
nessun dualismo proposto come obbligo potrà mai dare conto della diversità di tutti e tutte, e quindi rispettarne l’intoccabile libertà di scelta.

Perchè pensare che l’esistenza di qualcuno che non compia le mie stesse scelte possa minare la mia libertà? Non lo capirò mai e non voglio farlo.

You don’t own me, di Lesley Gore mi sembra una colonna sonora appropriata [ anche se la mia versione del cuore è questa ].

Un ultimo encomio alla copertina che esprime magnificamente il seguente enunciato anonimo:
discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo, ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.

Come sempre vi ricordo che sono affiliata ad Amazon e, nel caso voleste acquistare il libro, potete seguire questo link. Voi non avrete alcuna maggiorazione, mentre io riceverò una piccola commissione. Potete eventualmente anche offrirmi un simbolico caffè attraverso ko-fi. Inutile dire che ogni provente da questi due siti verrà utilizzato per acquisti inerenti al blog.

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